Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 Ma cosa son quei segni
 che si vedon nel corpo della luna?
65So che un giorno mia nonna,
 la qual non era sciocca,
 mi disse ch’ella avea gli occhi e la bocca.
 ECLITICO
 Scioccherie, scioccherie. Le macchie oscure
 son del mondo lunar colline e monti.
70Non già monti sassosi,
 come fra noi veggiam, ma son formati
 d’una tenue materia,
 la qual s’arrende e cede
 alla pression del piede;
75indi s’alza bel bello e non si spacca,
 onde l’uomo cammina e non si stracca.
 BUONAFEDE
 Oh che bel mondo! Ma ditemi, amico,
 come siete arrivato
 a scoprir cosa tale?
 ECLITICO
80Ho fatto un cannocchiale
 che arriva a penetrar cotanto in dentro
 che veder fa la superficie e il centro.
 Individua non solo
 i regni e le provincie
85ma le case, le piazze e le persone.
 Col mio cannocchialone
 posso veder là su per mio diletto
 spogliar le genti, quando vanno a letto.
 BUONAFEDE
 Oh bellissima cosa!
90Ma dite, non potrei,
 caro Eclitico mio,
 col vostro cannocchial veder anch’io?
 ECLITICO
 Perché no; benché io sia
 solo inventor della mirabil arte,
95voglio che ancora voi ne siate a parte.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi sono e vi sarò.
 Vederete per voi cosa farò.
 ECLITICO
 Nella specula entrate,
 nel cannocchial mirate.
100Cose belle vedrete,
 cose rare, per cui voi stupirete.
 BUONAFEDE
 Vado e provar io voglio
 se con quel cannocchial sì lungo e tondo
 alla luna poss’io veder il fondo.
105Ma chi son quei signori
 che dove io deggio entrar vengono fuori?
 ECLITICO
 Sono scolari miei,
 amanti della luna come lei.
 
 SCENA III
 
 Gli scolari escono dalla specula e s’inchinano a BUONAFEDE
 
 ECLITICO
 Olà Claudio, Pasquino, (Vengono due servi)
110la macchina movete;
 fate ch’ella s’appressi al cannocchiale,
 onde mirando in quella
 il signor Buonafede
 moversi le figure ad una ad una
115creda mirar nel mondo della luna. (Partono i servi)
 Quanti sciocchi mortali
 con falsi cannocchiali
 credono di veder la verità
 e non sanno scoprir le falsità.
120Quanti van scrutinando
 quello che gli altri fanno
 e sé stessi conoscere non sanno. (Si vede accostarsi alla cima del cannocchiale una macchina illuminata, dentro la quale si muovono alcune figure)
 Il signor Buonafede
 ora di veder crede
125le lunatiche donne sol lassù
 e lunatiche sono ancor qua giù. (Buonafede esce dalla specula ridendo)
 BUONAFEDE
 Ho veduto, ho veduto.
 ECLITICO
                                           E cosa mai?
 BUONAFEDE
 Ho veduto una cosa bella assai.
 
    Ho veduto una ragazza
130far carrezze ad un vecchietto;
 oh che gusto, oh che diletto
 che quel vecchio proverà!
 
    Oh che mondo benedetto,
 oh che gran felicità! (Torna nella specula)
 
 ECLITICO
135Se una ragazza fa carrezze a un vecchio,
 non la sprona l’amor ma l’interesse.
 Lo vezzeggia, lo adora
 ma che creppi il meschin non vede l’ora. (Buonafede esce dalla specula)
 BUONAFEDE
 Ho veduto, ho veduto.
 ECLITICO
                                           E che, signore?
 BUONAFEDE
140Una cosa per cui rido di cuore.
 
    Ho veduto un buon marito
 bastonar la propria moglie,
 per correggere il prurito
 d’una certa infedeltà.
 
145   Oh che mondo ben compito!
 Oh che gusto che mi dà! (Torna nella specula)
 
 ECLITICO
 Volesse il ciel che quanto
 fintamente ha mirato
 fosse nel nostro mondo praticato.
150Se gli uomini di garbo
 alle cattive mogli
 desser di bastonate un precipizio,
 avrebbero le donne più giudizio. (Buonafede torna uscir dalla specula)
 BUONAFEDE
 Oh questa assai mi piace!
 ECLITICO
                                                  Che vuol dire?
 BUONAFEDE
155Ho veduto il contrario
 di quello che fra noi si suol usare,
 da un uomo e da una donna praticare.
 
    Ho veduto dall’amante
 per il naso esser menata
160certa donna innamorata
 che chiedeva invan pietà.
 
    Oh che usanza prelibata!
 Oh s’usasse ancora qua!
 
 ECLITICO
 E qui ancor si useria,