Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 io vuoterò l’erario.
 CECCO
 Io sacrificherò tutto il salario.
 ECLITICO
220Andiamo; ho un machinista
 che prodigi sa far. Con il mio ingegno
 oggi di far m’impegno
 che il signor Buonafede, o sia baggiano,
 le tre donne ci dia colla sua mano.
 CECCO
225Oh bravo!
 ERNESTO
                      E come mai?
 ECLITICO
                                                Tutto saprete.
 Preparate monete,
 preparate di far quel che dirò
 e la parola mia vi manterrò.
 
    Un poco di denaro
230e un poco di giudizio
 vi vuol per quel servizio;
 voi m’intendete già.
 
    La testa ed i testoni
 san far miracoloni,
235lo stolido e l’avaro
 mai nulla ottenerà.
 
 SCENA V
 
 ERNESTO e CECCO
 
 CECCO
 Costui dovrebbe al certo
 esser ricco sfondrato.
 ERNESTO
                                         E a che motivo?
 CECCO
 Perché a far il mezzano
240egli non ha difficoltade alcuna
 ed è questo un mestier che fa fortuna.
 ERNESTO
 Tu dici male; Eclitico è sagace