Nitteti, libretto, Parigi, Hérissant, 1781

 LISETTA
 
405   Una donna come me
 non vi fu né vi sarà;
 io son tutta amore e fé,
 io son tutta carità.
 Domandate a chi lo sa;
410sì ch’è vero ognun dirà.
 
    Io malizia in sen non ho.
 Sono stata ognor così.
 Poche volte dico di no,
 quando posso dico sì
415ma lo dico, già si sa,
 salva sempre l’onestà.
 
 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza,
 non è di quelle serve impertinenti
420che quando hanno la grazia del padrone
 vogliono in casa far le braghessone.
 ECLITICO
 Eh signor Buonafede
 si puol entrar?
 BUONAFEDE
                              Oh capperi, ch’è qui?
 Venite, signorsì,
425cos’è sta novità?
 Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECLITICO
 Compatite s’io vengo
 in quest’ora importuna a disturbarvi,
 un segno d’amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
430Oh, che buona ventura a me guida?
 ECLITICO
 V’è nissun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
 No siam soli, sedete,
 parlate pur con libertà.
 ECLITICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom ch’io stimo ed amo,
435onde ci vengo a usar per puro affetto
 un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECLITICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
440Ditemi, cosa fu?
 ECLITICO
 Amico addio, non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir; ma perché mai?
 ECLITICO
 Tutto confido a voi, sappiate, amico,
 che il grand’imperadore
445del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
 sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
450Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
 se resto senza voi!... Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECLITICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è, come son io,
455che ha fatto un cannocchial simile al mio,
 congiunti nella cima i cannochiali
 e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in l’altro mondo