L’olimpiade (Jommelli), libretto, Vienna, van Ghelen, 1733

 LISETTA
                                                  Oh che contento! (Si ritirano in disparte dentro alle scene)
 
 SCENA VIII
 
 CECCO vestito da imperadore, ERNESTO vestito alla lunare
 
 ERNESTO
 Cecco, falla pulita;
875vedi là Buonafede, con Lisetta.
 CECCO
 Pronto sarò per far quanto s’aspetta,
 vuo’ procurar, finch’è la sorte amica,
 il premio conseguir di mia fatica. (Tornano a comparir Eclitico, Buonafede e Lisetta, Eclitico fa far delle riverenze a Buonafede)
 BUONAFEDE
 Umilmente m’inchino
880a vostra maestà.
 LISETTA
                                 Anch’io serva le sono.
 CECCO
 E chi mai siete voi
 che indirizzate i saluti
 alla maestà nostra e non a noi?
 ECLITICO
 Perdoni, ei fa l’usanza
885del mondo sublunar, ov’egli è nato.
 CECCO
 Sì sì sono informato
 che là nel vostro mondo
 trionfa l’albagia
 né di titoli mai v’è cortesia.
 BUONAFEDE
890Dice ben... Ma che vedo?
 Quivi il signor Ernesto.
 ERNESTO
                                             V’ingannate,
 io stella sono ed Espero mi chiamo;
 e quando il cielo imbruna,
 esco primiera a vagheggiar la luna,
895sortito avrà l’influsso
 quel ch’Ernesto s’appella