L’olimpiade (Jommelli), libretto, Torino, Stamperia Reale, 1757

 Ma restate, che io
 anderò ad avvisarlo;
 egli ha tanta bontà
 che per farvi piacer qui venirà.
 BUONAFEDE
670E la mia cameriera e le mie figlie
 non verranno con noi?
 ECCLITICO
 Sì sì, verranno poi;
 anzi le nostre donne
 han ius particolare a questo impero,
675perché va colla luna il lor pensiero.
 
    Voi lo sapete
 come son fatte.
 Ora vezzose,
 tutte amorose.
680Ora ostinate,
 fiere, arrabiate.
 Che? Non è vero?
 Sono lunatiche
 oh signorsì.
 
685   Mutan figura,
 mutan pensiere;
 son per natura
 poco sincere.
 Certo credetemi,
690che l’è così.
 
 SCENA IV
 
 BUONAFEDE solo
 
 BUONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
 ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
 Ma, s’ella qui verrà,
 forse si cangierà. Ben mi ricordo
695del bellissimo caso
 della donna menata per il naso.
 
 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da uomini bizzaramente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperadore, e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avvanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BUONAFEDE
 Umilmente m’inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti