L’olimpiade (Jommelli), libretto, Stoccarda, Cotta, 1761

 d’Ecclitico all’albergo, ove domani,
255mercé il di lui talento,
 spero che l’amor mio sarà contento.
 
    Il mio caro e dolce amore
 se fu il primo del mio core
 ancor l’ultimo sarà.
 
260   È un error di chi si crede
 che da pura e vera fede
 nascer possa infedeltà.
 
 SCENA VI
 
 CECCO solo
 
 CECCO
 Qualche volta il padron mi fa da ridere,
 ei segue il mondo stolido;
265cambia alle cose il termine
 e il nome cambia ben e spesso agli uomini.
 Per esempio a un ippocrita
 si dice uom divotissimo;
 all’avaro si dice un bravo economo
270e generoso vien chiamato il prodigo.
 Così appella talun bella la femina,
 perché sul volto suo la biacca semina.
 
    Mi fanno ridere
 quelli che credono
275che quel che vedono
 sia verità.
 
 SCENA VII
 
 Camera.
 
 FLAMINIA e CLARICE
 
 CLARICE
 Eh venite, germana,
 andiam su quella loggia
 a goder della notte il bel sereno.