L’olimpiade (Jommelli), libretto, Stoccarda, Cotta, 1761

1030Obbedito sarete.
 BONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 In questo nostro mondo
 le femine ci van pubblicamente
1035e non lo fanno mai secretamente.
 BONAFEDE
 È ver, non parlo più.
 FLAMINIA
                                        Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m’accompagna.
 
    S’io dir potessi appieno
1040quel che ’l mio cor già sa,
 s’accenderebbe il seno
 d’amore e di pietà.
 (So ch’egli non m’intende,
 no posso ancor parlar).
 
1045   Al talamo io m’invio
 dove mi guida amore
 e intanto col mio core
 vadomi a consigliar.
 
 SCENA XII
 
 CECCO e LISETTA in trono. BONAFEDE, ECCLITICO e CLARICE
 
 CLARICE
 Mia sorella sta bene
1050ed io cosa farò?
 La mia stella ancor io non troverò?
 CECCO
 Ecclitico, che siete
 del mio trono lunar cerimoniere,
 con Clarice gentil fate il bracciere.
 ECCLITICO
1055Prontamente obbedisco.
 BONAFEDE
                                               Eh no, non voglio
 che mia figlia da un uom sia accompagnata.
 CECCO
 L’usanza è praticata
 ancor nel vostro mondo
 ma si serve da noi sol per rispetto
1060e non lo fanno qui con altr’oggetto.
 BONAFEDE
 Taccio, non so che dir.
 CLARICE
                                           Vado contenta
 a contemplar dappresso
 le lunatiche sfere
 col lunatico mio cerimoniere.