L’olimpiade (Jommelli), libretto, Stoccarda, Cotta, 1761

 SCENA III
 
 MEGACLE ed ARGENE
 
 MEGACLE
 Ah secondate, o numi,
 la pietà d'Aristea.
 ARGENE
                                   Deh tanta cura
 non prender di costui. Vedi che 'l cielo
 è stanco di soffrirlo. Al suo destino
1080lascialo in abbandono.
 MEGACLE
 Lasciar l'amico? Ah così vil non sono.
 
    Lo seguitai felice,
 quand'era il ciel sereno;
 alle tempeste in seno
1085voglio seguirlo ancor.
 
    Come dell'oro il fuoco
 scuopre le masse impure,
 scuoprono le sventure
 de' falsi amici il cor. (Parte)