L’olimpiade (Jommelli), libretto, Stoccarda, Cotta, 1761

 SCENA V
 
 AMINTA solo
 
 AMINTA
 Fuggi, salvati, Aminta; in queste sponde
1125tutto è orror, tutto è morte. E dove, oh dio,
 senza Licida io vado? Io l'educai
 con sì lungo sudore; a reggie fasce
 io l'inalzai da sconosciuta cuna;
 ed or potrei senz'esso
1130partir così? No. Si ritorni al tempio;
 si vada incontro all'ira
 dell'oltraggiato re; Licida involga
 me ancor ne' falli sui;
 si mora di dolor, ma accanto a lui.
 
1135   Son qual per mare ignoto
 naufrago passaggiero,
 già con la morte a nuoto
 ridotto a contrastar.
 
    Ora un sostegno ed ora
1140perde una stella; alfine
 perde la speme ancora
 e s'abbandona al mar. (Parte)