L’olimpiade (Jommelli), libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 la principal città.
 Non so s’abbia d’andar di là o di qua. (L’eco risponde da varie parti)
 ECO
 Di qua, di qua, di qua.
 BUONAFEDE
815O questa sì che è bella!
 Ognuno a sé mi appella
 e mi sento a chiamar di qua e di là.
 ECO
 Di là, di là, di là.
 BUONAFEDE
 E siam sempre da capo.
820Vorrei venire e non vorrei venire;
 sono fra il sì e il no.
 ECO
 No, no, no, no, no, no.
 BUONAFEDE
 No di qua, no di là.
 Dunque resterò qui
825sempre fermo così.
 ECO
 Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
 BUONAFEDE
 Ah ah, v’ho conosciuto,
 signor eco garbato.
 Oh che piacer giocondo!
830Oh che spasso, oh che spasso! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità.
 
    Gl’alberi suonano.
835Gl’augelli cantano,
 le ninfe ballano,
 gl’echi rispondono.
 Tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
840   Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO, LISETTA condotta da due con occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete?
 Siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
845Levategli la benda,
 or che la fortunata
 a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
 Ohimè, respiro un poco.
 ECCLITICO
 Bella ragazza, io gioco
850che dove adesso siate
 voi non v’immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
 caro signor Ecclitico, ch’io sappia.
 Dormivo ancor nel letto,
 allorché son venuti
855quei marioli birboni,
 m’hanno bendati gli occhi,
 m’hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
 Lisetta, avete avuta la fortuna
860d’esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah, mi fate ridere;
 non son una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
 Delle parole mie
865voi la prova vedrete,
 quando sposa sarete
 del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d’amore.
 LISETTA
 La favola va lunga.
870Il padrone dov’è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
 e anch’io dopo di lui son arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
 non mi fate adirar. Per qual cagione,
875ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
 ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
 Orsù, tali pazzie soffrir non voglio.
880Vuo’ saper dove tende quest’imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone;
 domandatelo a lui che lo saprà.
 Io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BUONAFEDE
 
 LISETTA
 Quello è il padrone? È lui.
885Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa! Oh che figura!
 BUONAFEDE
 Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
 Fortunata davver chiamar ti puoi.
 LISETTA
890Ma dove siam?
 BUONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BUONAFEDE
                                       No, te lo giuro.
 Questo è il mondo lunar, te l’assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
 che una nuvola qui m’avrà portata?
 BUONAFEDE
895Sei stata fortunata.
 Perch’io ti porto amore,
 sei venuta a goder sì grand’onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BUONAFEDE
 Quello che devi far t’insegnerò.
900Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BUONAFEDE
                          Tu devi
 fargli qualche carezza.