L’olimpiade (Jommelli), libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 SCENA V
 
 AMINTA solo
 
 AMINTA
 Fuggi, salvati, Aminta; in queste sponde
 tutto è orror, tutto è morte. E dove, oh dio,
1035senza Licida io vado? Io l'educai
 con sì lungo sudore; a regie fasce
 io l'inalzai da sconosciuta cuna;
 ed or potrei senz'esso
 partir così? No. Si ritorni al tempio;
1040si vada incontro all'ira
 dell'oltraggiato re; Licida involga
 me ancor ne' falli sui;
 si mora di dolor, ma accanto a lui.
 
    Son qual per mare ignoto
1045naufrago passaggiero,
 già con la morte a nuoto
 ridotto a contrastar.
 
    Ora un sostegno ed ora
 perde una stella; alfine
1050perde la speme ancora
 e s'abbandona al mar. (Parte)