L’olimpiade (Pergolesi), libretto, Venezia, Rossetti, 1738

 (Ma non vede che questa è una pazzia).
 BUONAFEDE
 Doman ti vuo’ menar dal bravo astrologo,
380vedrai quel che si pratica lassù
 dalle donne da ben, come sei tu.
 LISETTA
 
    Una donna come me
 non vi fu né vi sarà.
 Io son tutt’amor e fé,
385io son tutta carità.
 Domandate a chi lo sa,
 sì, ch’è vero, ognun dirà.
 
    Io malizia in sen non ho;
 sono stata ognor così;
390poche volte dico no;
 quando posso, dico sì;
 ma lo dico, già si sa,
 salva sempre l’onestà.
 
 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
395una bona ragazza.
 Non è di quelle serve impertinenti
 che quando hanno la grazia del padrone
 vogliono in casa far le braghessone.
 ECCLITICO
 Ehi. Signor Buonafede, (Di dentro)
400si puol entrar?
 BUONAFEDE
                              Oh cappari, chi è qui?
 Venite, signorsì;
 cos’è sta novità?