L’olimpiade (Pergolesi), libretto, Venezia, Rossetti, 1738

 Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECCLITICO
 Compatite s’io vengo
405in quest’ora importuna a disturbarvi.
 Un segno d’amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
 Oh che buona ventura a me vi guida?
 ECCLITICO
 V’è nissun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
                                                No, siam soli.
 Parlate con libertà.
 ECCLITICO
                                     Voi siete
410l’unico galantuom ch’io stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
 un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECCLITICO
                                    Vengo da voi
415per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECCLITICO
 Amico, addio. Non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECCLITICO
 Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
420che il grand’imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice,
 se resto senza voi! Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECCLITICO
425Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è come son io
 che ha fatto un canocchial simile al mio.
 Congiunti nella cima i canocchiali,
 e levato il cristallo, o sia la lente,
430facilissimamente
 sento quel che si dice in l’altro mondo
 e col metodo stesso anch’io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Ed in che modo
 sperate andar tant’alto?
435Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
 ECCLITICO
 Tutto vuo’ confidarvi.
 Dal canocchiale istesso
 il grande imperatore