L’olimpiade (Pergolesi), libretto, Venezia, Rossetti, 1738

 BUONAFEDE
 Son ignorante, è ver, ma mi consolo,
 che se tale son io non sarò solo.
 CECCO
925Allegri, o Bonafede,
 che la coppia gentil scender si vede.
 
 SCENA XI
 
 A suono di sinfonia vengono in machina FLAMINIA e CLARICE. BUONAFEDE le aiuta a scendere; CECCO e LISETTA restano in trono e frattanto sopragiungono ERNESTO ed ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
 siate le benvenute, ah che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
930dello spirito mio
 ch’abbia fatto per voi quel ch’ho fatt’io.
 Lunatiche ora siete,
 un mondo goderete
 pieno di cose belle;
935splenderete quaggiù come due stelle.
 FLAMINIA
 Molto vi devo, o padre,
 un uom saggio voi siete,
 di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
940che avete una gran mente;
 siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e chiari.
 BUONAFEDE
 Inchinatevi tosto al nostro re,
 grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
945Ma colei è Lisetta.
 BUONAFEDE
 Che volete ch’io dica?
 Colei è la felice
 del mondo della luna
 fortunata se lice.
 CLARICE
950Oh fortunata invero!
 Mentre quel della luna è un grande impero.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m’inchino.
 CECCO
 Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
955Perdon io vi dimando
 e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
 Questa bella servite.
 Conducetela tosto alle sue stanze
960e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
 Obbedito sarete.