Il prigionier superbo, libretto, Napoli, 1733

 Vorrei...
 CECCO
                   Già v’ho capito,
 le vorreste con voi.
665Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
 Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
670conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
 Ha ragion, ha ragion, non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con un patto,
675che vuo’ senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
 Ma, signor...
 CECCO
                          Già lo so
 che siete innamorato
 in quei begli occhi suoi
680ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l’ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
 una macchina abbiamo
 da cui spesso vediamo
 quel che si fa laggiù nel basso mondo.
685E il piacer più giocondo
 che aver possan i nostri occhi lunari
 è il mirar le pazzie dei vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi creppa e se ne va.
690Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha,
 un geloso è tormentato,
 un corrente è criticato,
 quasi tutti al vostro mondo
695siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
 chi delira per furore;
 chi sta bene e vuol star male;
 chi ha gran fumo e poco sale;
700al roverscio tutto va.
 Siete pazzi in verità.
 
 SCENA VI
 
 BUONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BUONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
 Fanciulle o maritate?
 BUONAFEDE
                                          Son ragazze.
 E non ho ancora lor dato marito,
705perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
 soglion far qualche volta i matrimoni;
 uno è il cappriccio e l’altro è l’interesse.
710Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BUONAFEDE
 Vusignoria favella
 come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
 Qui non v’è alcun che dica
715di morir per l’amata;
 non v’è alcun che sia fido ad una ingrata.
 Non vedrete chi voglia
 nella tasca portar ampolle o stucci
 con balsami o ingredienti,
720utili per le donne ai svenimenti.
 BUONAFEDE
 Ma, se svien una donna,
 come la soccorrete?
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
 una corda portare e quando fanno
 tali caricature,
725le facciam rinvenir con battiture.
 BUONAFEDE
 Questo, per vero dire,
 è un perfetto elisire.
 ERNESTO
 È un elisir che giova;