Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 Perdono io vi dimando
 e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà Espero, udite. (Ad Ernesto)
990Questa bella servite.
 Conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
 Obbedito sarete.
 BUONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor le figlie mie
995con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 In questo nostro mondo
 le femmine ci van publicamente
 e non lo fanno mai secretamente.
 BUONAFEDE
 È ver, non parlo più.
 FLAMINIA
                                        Contenta io vado,
1000giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che mi accompagna.
 
    Allo splendor di quelle
 care pupille belle
 resistere non sa
1005l’anima amante.
 
    Già sento che il mio core
 arde per lui d’amore
 e l’alma mia sarà
 sempre costante.
 
 SCENA XII
 
 CECCO e LISETTA in trono, BUONAFEDE, ECCLITICO e CLARICE
 
 CLARICE
1010Mia sorella sta bene
 ed io cosa farò?
 La mia stella ancor io non troverò?
 CECCO
 Ecclitico, che siete
 del mio trono lunar cerimoniere,
1015con Clarice gentil fate il bracciere.
 ECCLITICO
 Prontamente obbedisco.
 BUONAFEDE
                                               Eh no, non voglio
 che mia figlia da un uom sia accompagnata.
 CECCO
 L’usanza è praticata
 ancor nel vostro mondo
1020ma si serve da noi sol per rispetto
 e non lo fanno qui con altro oggetto.
 BUONAFEDE
 Taccio, non so che dir.
 CLARICE
                                           Vado contenta
 a contemplar dappresso
 le lunatiche sfere
1025col lunatico mio ceremoniere.
 
    Quanta gente che sospira
 di veder cos’è la luna
 ma non hanno la fortuna
 di poterla contemplar.
 
1030   Chi non vede il falso crede,
 ciascun saper pretende.
 Più che studia meno intende
 e si lascia corbellar. (Parte servita da Ecclitico)
 
 SCENA XIII
 
 BUONAFEDE, CECCO e LISETTA
 
 LISETTA
 Ed io son stata qui
1035con poca conclusione,