Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 BUONAFEDE
 Brava, brava Lisetta. Oh, se sapessi
255le belle cose che ho vedute!
 LISETTA
                                                    E cosa
 ha veduto di bello?
 BUONAFEDE
 Ho avuto la fortuna
 di mirar dentro al tondo della luna.
 LISETTA
 (Ecco la sua pazzia).
 BUONAFEDE
                                        Senti, può darsi...
260Sai che ti voglio ben... Può darsi ancora,
 se tu mi sei fedel, se non ricusi
 di darmi un po’ d’aiuto,
 che io ti faccia veder quel che io ho veduto.
 LISETTA
 Sapete pur che io sono
265vostra serva fedele e se mi lice
 vostra tenera amante.
 (Invaghita però sol del contante).
 BUONAFEDE
 Quando è così, mia cara,
 della ventura mia ti voglio a parte.
270Vedrai d’un uomo l’arte
 quanto può, quanto vale,
 le prodezze vedrai d’un canocchiale.
 LISETTA
 Vorrei che un canocchial si desse al mondo
 con cui vedeste il fondo
275del mio povero cor che sol per voi
 arde d’amore e fede.
 (Egli è pazzo da ver, se me lo crede).
 BUONAFEDE
 Per rimirar là dentro
 in quel tuo cor sincero
280serve di canocchiale il mio pensiero.
 Vedo che mi vuoi bene,
 vedo che tu sei mia.
 LISETTA
 (Ma non vede che questa è una pazzia).
 BUONAFEDE
 Diman ti vo’ menar dal bravo astrologo,
285vedrai quel che si pratica lassù
 dalle donne da ben, come sei tu.
 LISETTA
 Per me (non dico già per darmi lode)
 certo, non son di quelle
 che han tutta l’ambizion nel parer belle,
290che fanno le graziose
 e che voglion passar per spiritose;
 né come tante e tante
 rapisco l’altrui amante; e sopra tutto
 in certe donne basse odio il prurito
295di sempre mormorar a più non posso
 e di tagliar a ognun i panni addosso.
 
    Quando si trovano
 le basse femmine
 dicono, parlano
300sempre così.
 
    «Eh, non sapete?
 Nina l’ha fatta».
 «Che cosa dite?»
 «Lilla fuggì».
 
305   Le triste femmine
 sono così.
 
 SCENA VII
 
 BUONAFEDE, poi ECLITTICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza.
 ECLITTICO
 Ehi, signor Buonafede,