Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 SCENA V
 
 METALCE ed ERICLEA
 
 METALCE
 Adunque, Viridate,
 offeso che Rosmene
 a lui segnò la morte,
 vuol della Dania al soglio
855volger il piede?
 ERICLEA
                               E Sostrate,
 purché mentr'egli viva
 a lui si ceda di Norveggia il trono,
 a te concede la sua figlia in dono.
 METALCE
 E tu v'assenti?
 ERICLEA
                              Purché,
860al gotico ciel volga le piante,
 ed altra sposa e amante
 porga la man, io son contenta.
 METALCE
                                                         Or vanne,
 quest'è il real impronto:
 dal carcere sian tratti i prigionieri,
865e a me Sostrate venga: i passi affretta.
 ERICLEA
 Vado. (Vedrai qual sia la mia vendetta).
 
    Vedi, ingrato, e pensa oh Dio
 che il mio cor nel suo tormento
 non desia che il tuo contento,
870pensa solo al tuo gioir.
 
    Ma nel sen dell'idol mio
 tant'amore e fedeltade
 non risveglia la pietade
 dell'ingiusto mio languir.