Li prodigi della divina grazia, libretto, Roma, Zempel, 1742 (La conversione di San Guglielmo duca d’Aquitania)

 in mezzo al petto
 mi fa provar.
 
 SCENA II
 
 Sala con trono.
 
 CECCO servito di braccio da BUONAFEDE e da ECLITTICO, dopo LISETTA corteggiata da FLAMINIA e da CLARICE e da ERNESTO con seguito
 
 CECCO
 Olà, paggi, staffieri,
960camerieri, braccieri,
 conducetemi in trono; e ricordatevi
 che io son l’imperatore;
 voglio essere ubbidito e rispettato;
 e se farete ben vi sarò grato. (Va in trono servito da Buonafede e da Eclittico)
 BUONAFEDE
965Tutto farò per renderlo servito.
 ECLITTICO
 Sarà mia cura far che sia ubbidito. (Riverenze)
 LISETTA
 (Seguitate il mio dire e non temete).
 Brave, brave, ragazze, mi piacete;
 se voi mi servirete,
970la mancia vi darò
 e quanto prima vi mariterò.
 CECCO
 Sposa, venite in trono. (Va in trono servita da Flaminia e da Clarice)
 Vo’ che siam promotori e testimoni
 di due altri felici matrimoni.
975Espero, a voi destino
 Flaminia per consorte;
 la prenderete voi?
 ERNESTO
                                    Sì, mio signore;
 lieto la sposerò con tutto il core.
 LISETTA
 E voi, Flaminia bella,
980siete di ciò contenta?
 FLAMINIA
                                         Contentissima. (Si danno la mano)
 ERNESTO
 Sposa mia dilettissima.
 FLAMINIA
 Adorato consorte.
 A DUE
 Oh felice momento! Oh lieta sorte!
 BUONAFEDE
 Oh figlia! Oh sangue mio!
985Nel vederti gioir, giubilo anche io. (Abbraccia Flaminia)
 CECCO
 Sposa, disponete Clarice
 ora a chi più vi piace.
 LISETTA