Li prodigi della divina grazia, partitura ms. GB-Lbl (La converzione di San Guglielmo)

 Ahi, che tormento che voi mi date.
 
 ECCLITICO
 
600Pronta è la dote, se la volete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Mi fate ridere; mi consolate.
 
 A TRE
 
 Viva chi è vivo; chi è morto è morto.
 Dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Buonafede.
 
 BUONAFEDE che dorme sopra un letto di fiori, ECCLITICO travestito con abito capriccioso, ERNESTO ne’ suoi abiti
 
 ECCLITICO
 Ecco qui Buonafede
605nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando sia destato
 esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
 fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
610Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno
 e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa.
 Con un’altra invenzione
615farò ch’ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
 Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
 e acciocché egli aderisca alle mie voglie
620gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
 E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice;
 le macchine son pronte,
625son pronti i giuochi, i suoni, balli e i canti,
 cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
 Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
 vado tosto a cambiar spoglie e figura. (Parte)
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BUONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
630Buonafede ancor dorme,
 tempo è di risvegliarlo.
 Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l’oppio,
 in sé ritornerà. (Gli pone un vasetto sotto le narici)