Li prodigi della divina grazia, partitura ms. GB-Lbl (La converzione di San Guglielmo)

 Perdoni, io fo all’usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, son informato
 che là nel vostro mondo
745trionfa l’albagia
 né di titoli mai v’è carestia.
 BUONAFEDE
 Dice ben. Ma che vedo?
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V’ingannate;
 io stella sono ed Espero m’appello;
750e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l’influsso
 quel ch’Ernesto s’appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
755Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi maravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi!
 BUONAFEDE
760Grazie a vostra bontà del paragone.
 Ma io, per dirla a lei, non son buffone.
 CECCO
 Eppur nel vostro mondo
 chi sa far il buffone è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or che vi pare;
765vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia, signore, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BUONAFEDE
770Ho due figlie e una serva,
 vorrei...
 CECCO