Li prodigi della divina grazia, partitura ms. I-CMbc (La conversione di San Guglielmo duca d’Aquitania)

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di Ecclitico con tre sedie.
 
 LISETTA con paggi
 
 LISETTA
 Olà, paggi, staffieri,
1210camerieri, braccieri,
 datemi da seder. Arricordatevi
 ch’io son la monarchessa.
 Vogl’esser obbedita e rispettata.
 E se farete ben, vi sarò grata.
1215Sopra tutto avvertite
 di nulla riportarmi
 di quel che fa il mio sposo
 e nulla a lui mai riportar di me,
 mentre ognuno di noi pensa per sé.
1220Avete a dormir poco,
 avete a mangiar freddo
 e nell’ore dell’ozio
 vo’ che l’astrologia tutti studiate,
 acciò saper possiate
1225quello che far vi tocca,
 senza che a comandarvi apra la bocca.
 Se qualchedun sospira
 per le bellezze mie, ditelo in modo
 di non farmi arrossir. Se la fortuna
1230aiutar vi vorrà con delle mance,
 un occhio serrerò
 né la vostra fortuna impedirò.
 Ma che vedo? Son qui le mie padrone?
 Che padrone! Son io la maestà;
1235mi metterò in contegno e gravità.
 
 SCENA II
 
 FLAMINIA, CLARICE e detta
 
 FLAMINIA
 (Divertiamoci un poco). (A Clarice)
 CLARICE
                                                (È tanto sciocca
 che il sognato piacer si gode in pace).
 FLAMINIA
 (Facilmente si crede a quel che piace).
 LISETTA
 (Che dicono, che fanno?
1240All’uso femminil mormoreranno).
 FLAMINIA
 Signora, mi consolo
 della vostra fortuna.
 LISETTA
                                       Vi ringrazio.
 CLARICE
 Me ne consolo anch’io,
 viva vostra maestà.
 LISETTA
                                      Ragazze, addio.
 FLAMINIA
1245Si ricorda, signora,
 quand’era nostra serva?
 LISETTA
                                               State zitta.
 Del nostro primo mondo mi scordai,
 come se non ci fosse stato mai.
 CLARICE
 Quest’è l’uso comune;
1250chi sorte ha migliorato
 non si ricorda più del primo stato.
 LISETTA
 Come vi piace il mondo della luna?
 FLAMINIA