Il re pastore, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 CLARICE
                                      Dunque, mio sposo
 chiamarvi alfin senza timor poss’io?
 ECCLITICO
 Sì sì, bell’idol mio.
 CLARICE
                                     Ah, di piacere
 sento a balzarmi il cor.
 ECCLITICO
                                            Il mio contento
1375esprimervi non posso.
 CLARICE
                                           Oh dolce istante!
 ECCLITICO
 Oh dì per noi beato!
 CLARICE
 Io felice son già.
 ECCLITICO
                                 Io fortunato.
 
 Duetto
 
 ECCLITICO
 
    Un certo ruscelletto
 per voi mi serpe in seno
1380che di dolcezza il petto
 tutto m’inonda già.
 
 CLARICE
 
    Di foco un fiumicello
 mi gira intorno al core
 che già per voi bel bello
1385incenerir mi fa.
 
 ECCLITICO
 
    Lasciate un po’ che senta.
 
 CLARICE
 
 Che tocchi un po’, lasciate.
 
 A DUE
 
 Oh dio, la man levate
 ch’io moro adesso qua.
 
 ECCLITICO
 
1390   Sentiste, mio tesoro?
 
 CLARICE
 
 Che ve ne par, mio nume?
 
 A DUE
 
 Ah, di ruscello in fiume
 quasi crescendo va.
 
 ECCLITICO
 
    Che dolcezza è questa mai...
 
 CLARICE
 
1395Che vuol dir questo calore...
 
 A DUE
 
 Fosse, fosse, fosse amore?
 
 CLARICE
 
 Voi che dite?
 
 ECCLITICO
 
                           Che vi pare?
 
 CLARICE
 
 Via, parlate.
 
 ECCLITICO
 
                          Rispondete.
 
 A DUE
 
 Quando dunque lo sapete
1400sembra inutile il parlar.
 
          furbo, furbetta
    Ah
          furba, furbetto
 da me che pretendi.
 Tu sei che m’accendi,
 mi fai consumar.
 
 
1405   Oh fiamme gustose,
 dolcissime pene,
 se amor ed imene
 ci fa giubilar.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 BUONAFEDE
 Vien qui, figlia, m’abbraccia.
 CLARICE
                                                       I miei trascorsi
1410perdonate, vi prego.
 BUONAFEDE
                                        Io solo, io solo
 il pazzo sono stato,
 perché se ho a dire il vero
 un padre fui con voi troppo severo.
 FLAMINIA
 Egli seimila scudi
1415a ciascuna di noi per dote assegna.
 CECCO
 Ed altri scudi mille
 per Lisetta assegnò con lieto core
 a questo della luna imperatore.
 ERNESTO
 Ecclitico, che dite?
 ECCLITICO
                                     E che dir posso?
1420Con questa moglie a’ fianchi
 e con sì pingue dote,
 da questo punto io posso ben mandare
 il mio gran cannocchiale a far squartare.
 LISETTA
 Ed io contenta ancor più che regina,
1425scendo dal trono e torno alla cucina.
 TUTTI
 
    Il mondo della luna
 per gl’ignoranti è bello;
 ma l’uomo che ha cervello
 nel mondo suo si sta.
 
1430   Ciascun per far fortuna
 lassù talor s’innalza;
 ma presto in giù poi balza
 deriso in verità.
 
 Fine del dramma
 
 
 
 IL MONDO DELLA LUNA
 
 
    [Torino, Antonio Guibert e Gaetano Orgeas, 1777]
 
 INTERLOCUTORI
 
 ECCLITICO finto astrologo
 BUONAFEDE
 FLAMINIA figlia di Buonafede
 LISETTA cameriera
 CLARICE altra figlia di Buonafede