Semiramide, libretto, Torino, Zappata, 1742

 SCENA XIV
 
 MIRTEO ed IRCANO
 
 MIRTEO
555Che pensi Ircano?
 IRCANO
                                    Hai tu coraggio?
 MIRTEO
                                                                    Il brando
 risponderà, quando tu voglia.
 IRCANO
                                                        Andiamo
 l'importuno rivale
 uniti ad assalir. S'accerti il colpo,
 mora Scitalce e poi
560tolto il rival deciderem fra noi.
 MIRTEO
 Così mostri il rispetto
 all'ospite real? Così conservi
 la fé promessa ed i giurati patti?
 Per assalir un sol cerchi con frode
565vergognoso vantaggio
 e tal prova domandi al mio coraggio?
 IRCANO
 Che rispetto? Che fede? Il mio furore
 chiede vendetta. Io tollerar non deggio
 ch'altri usurpi quel cor. Tremi Scitalce,
570tremi d'Ircano alla fatal minaccia.
 La sua caduta è certa,
 qualunque usar mi piaccia
 ascosa frode o violenza aperta.
 
    Talor se il vento freme
575chiuso negli antri cupi,
 dalle radici estreme
 vedi ondeggiar le rupi
 e le smarrite belve
 le selve abbandonar.
 
580   Se poi della montagna
 esce dai varchi ignoti,
 o va per la campagna
 struggendo i campi interi
 o dissipando i voti
585de' pallidi nocchieri
 per l'agitato mar. (Parte)