Semiramide, libretto, Torino, Zappata, 1742

 FILIBERTO
 Volesse il ciel che fossimo aggiustati;
600palazzisti, avvocati
 mai più trattar vorrei;
 e goder la mia pace anch’io potrei.
 CORNELIO
 Andate voi dal conte
 la cosa a terminar.
 FILIBERTO
                                     Ma non potreste
605consumare l’affar tra voi e lui?
 CORNELIO
 Potrei ma se mi riesce
 di prenderlo in parola,
 l’autorità non tengo
 di stringere il contratto;
610venite meco.
 FILIBERTO
                           No, Cornelio caro,
 non fate che il piacer mi riesca amaro;
 fate voi, fate voi.
 CORNELIO