Semiramide, libretto, Madrid, Mojados, 1753

710(aver ben non possi un’ora).
 Dunque è ver che vi vuol bene?
 Ti strascinin le catene
 infedele buggiardaccia,
 brutta strega villanaccia,
715venga un orso a pettinarti,
 a strapparti quel toppè.
 
    Parto signore;
 ma voi pensate
 quello che fate,
720quell’incostante
 ch’è vostra amante,
 che m’ha tradito,
 che m’ha schernito,
 non merta amore,
725credete a me.
 
 SCENA VII
 
 DORINDO, poi LISAURA
 
 DORINDO
 Sentimi, non è ver; quasi mi spiace
 aver dato al meschin sì gran cordoglio.
 So per prova qual sia
 il tormento crudel di gelosia.
730Ma ecco la mia bella
 che a beare mi vien cogli occhi suoi.
 LISAURA
 Dorindo, eccomi a voi.
 DORINDO
                                            Cara Lisaura,
 tutti siamo traditi. Ho discoperta
 una barbara trama;
735di spogliar Filiberto oggi si brama.
 Cornelio, il conte e ser Imbroglio uniti
 al vostro genitor fanno la lite.
 Dimani si farà l’aggiustamento;
 e il caro negligente
740a Cornelio affidato,
 ch’è l’impostor più franco,
 ha dato un foglio sottoscritto in bianco.
 LISAURA
 Donde sapeste ciò?
 DORINDO
                                      Da uno scrivano
 di ser Imbroglio che a pietà s’è mosso
745e di voi e di me. Quello che stese
 la scrittura per noi del matrimonio.
 LISAURA
 Adunque, che sarà?
 DORINDO
                                       Ci ho rimediato.
 Vo’ che l’ingannator resti ingannato.
 LISAURA
 Come mai?
 DORINDO
                         Sol mi basta
750che al vostro genitore
 sottoscrivere facciate questa carta. (Cava dalla tasca un foglio)
 S’egli, ch’è negligente,
 senza leggerlo prima,
 oggi soscrive il foglio,
755scherniremo Cornelio e ser Imbroglio.
 LISAURA
 Tutto per voi farò. Già il padre mio
 si contenta che io
 vi prenda per mio sposo.
 DORINDO
                                                E questo è bene.
 Profittarsi conviene
760della sua negligenza.