Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 SCENA III
 
 MIRTEO, IRCANO, SCITALCE e detti
 
 MIRTEO
60Al tuo cenno, gran re, deposte l'armi,
 si presenta Mirteo.
 L'Egitto...
 IRCANO
                     Odi, la bella (A Mirteo interrompendolo)
 che fra noi si contende è quella?
 MIRTEO
                                                             È quella. (Ad Ircano)
 L'Egitto è il regno mio... (A Semiramide)
 IRCANO
65Del Caucaso natio (A Semiramide interrompendo Mirteo)
 vien dal giogo selvoso
 l'arbitro degli Sciti amante e sposo.
 MIRTEO
 Ircano, a quel ch'io veggio,
 tu d'Assiria i costumi ancor non sai.
 IRCANO
70Perché?
 SEMIRAMIDE
                  Tacer tu dei.
 Parli il prence d'Egitto.
 IRCANO
 In Assiria il parlar dunque è delitto? (Si ritira indietro)
 MIRTEO
 L'Egitto è il regno mio; sospiri e pianti,
 rispetto e fedeltà sono i miei vanti.
 SEMIRAMIDE
75Siedi principe e spera; a lei che adori
 non è il tuo merto ascoso (Mirteo va a sedere)
 (Qual ti sembra Mirteo?) (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                                  (Molle e noioso). (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Or narra i pregi tuoi. (Ad Ircano)
 IRCANO
 Dunque a vostro piacer...
 TAMIRI
                                                Parla se vuoi.
 IRCANO
80Si parli. A farmi noto
 basta affermar ch'io sono
 l'opposto di costui. Sospiri e pianti,
 non son pregi fra noi; pregio allo Scita
 è l'indurar la vita
85al caldo, al gel delle stagioni intere
 e domar combattendo uomini e fere.
 TAMIRI
 Si vede.
 SEMIRAMIDE
                  Or siedi, Ircano. (Ircano va a sedere)
 (Qual ti sembra costui?) (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                                (Barbaro e strano). (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Venga Scitalce.
 SIBARI
                               (Oh stelle! Io veggo Idreno!
90Qual arrivo funesto!)
 SEMIRAMIDE
 Sibari, oh dio! Questo è Scitalce? (Piano a Sibari vedendo Scitalce)
 SIBARI
                                                               È questo.
 SEMIRAMIDE
 Sarà. (Dopo averlo considerato)
 SCITALCE
              (Numi, che volto! Il re novello,
 Ircano, dimmi, è quel ch'io miro?)
 IRCANO
                                                                 È quello.
 SCITALCE
 Sarà. (Dopo aver considerata Semiramide)
 SEMIRAMIDE
              Prence, il tuo nome
95dunque è Scitalce?
 SCITALCE
                                     Appunto.
 SEMIRAMIDE
 (Qual voce!)
 SCITALCE
                          (Qual richiesta!
 Io gelo).
 SEMIRAMIDE
                   (Io vengo meno).
 SCITALCE
 (Semiramide è questa).
 SEMIRAMIDE
                                               (È questi Idreno).
 SEMIRAMIDE
 Fin dall'indico clima
100ancor tu vieni alla real Tamiri
 il tributo ad offrir de' tuoi sospiri?
 SCITALCE
 Io... (Che dirò?) Se venni...
 Non sperai... Mi credea... Ma veggo... (Oh dei!)
 SEMIRAMIDE
 (Si confonde il crudel sugli occhi miei).
 TAMIRI
105Siedi, Scitalce, il turbamento io credo
 figlio d'amor né a paragon d'ogni altro
 picciol merito è questo.
 SCITALCE
 Ubbidisco. (Si ritira lentamente verso il sedile)
 SEMIRAMIDE
                        (Infedel).
 SCITALCE
                                            (Sogno o son desto?)
 Ma veramente è quegli
110il successor della corona assira? (Ad Ircano)
 IRCANO
 Non tel dissi?
 SCITALCE
                            Sarà. (Siede)
 IRCANO
                                        Questi delira.
 TAMIRI
 Nino, perché non chiedi (Piano a Semiramide)
 qual mi sembri costui?
 SEMIRAMIDE
                                             Perché ravviso (Piano a Tamiri)
 in quel volto fallace
115segni d'infedeltà.
 TAMIRI
                                   Ma pur mi piace. (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 (Oh gelosia!)
 IRCANO
                           Che più s'attende? È tempo
 che Tamiri decida.
 SEMIRAMIDE
                                     (Aimè!) Ma prima
 giurar si dee di tollerar con pace
 la scelta d'un rivale. Al nume, all'ara
120principi andate.
 MIRTEO
                                 Ogni tuo cenno è legge. (S’alza e va all’ara)
 SCITALCE
 (Son fuor di me). (Come sopra)
 SEMIRAMIDE
                                    (Spergiuro!)
 MIRTEO
 Io l'approvo. (Scitalce e Mirteo pongono la mano sull’ara stando uno per parte)
 SCITALCE
                           Io l'affermo.
 IRCANO
                                                    Io l'assicuro. (S’alza ma non parte dal suo luogo)
 SEMIRAMIDE
 Ircano, al nume, all'ara
 non t'avvicini?
 IRCANO
                              No; giurai né voglio
125seguir l'altrui costume;
 questa è l'ara de' Sciti e questo è il nume. (Ponendo la mano al petto e accennando la spada)
 TAMIRI
 Io l'ardire d'Ircano,
 di Mirteo l'umiltà veggo ed ammiro;
 ma un non so che...
 SEMIRAMIDE
                                      Sospendi
130la scelta, o principessa.
 TAMIRI
 Abbastanza pensai.
 IRCANO
                                      Dunque favella.
 SEMIRAMIDE
 No; principi, v'attendo (S’alza e seco tutti)
 entro la reggia all'oscurar del giorno.
 Ivi a mensa festiva
135sarem compagni e spiegherà Tamiri
 ivi il suo cor. Voi tollerate intanto
 il breve indugio.
 MIRTEO
                                 Io non mi oppongo.
 IRCANO
                                                                       Ed io
 mal soffro un re de' miei contenti avaro.
 SEMIRAMIDE
 Desiato piacer giunge più caro.
 
140   Non so se più t'accendi (A Tamiri)
 a questa o a quella face;
 ma pensaci, ma intendi;
 forse chi più ti piace
 più traditor sarà.
 
145   Avria lo stral d'amore
 troppo soavi tempre,
 se la beltà del core
 corrispondesse sempre
 del volto alla beltà. (Parte con Sibari)