Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 il marito dev’esser uom valente;
310ed io sono avvezzato a non far niente.
 AURELIA
 Vi vorrebbe una moglie
 che sollevar sapesse
 dagli affari il marito.
 Un’economa esperta
315che sapesse di conti e di scrittura.
 Una che con bravura
 da sé sapesse spendere,
 comprar, cambiare e vendere,
 che con i pallazzisti
320sapesse favellare a tu per tu
 e sapesse frenar la servitù.
 FILIBERTO
 Oh il ciel volesse che una donna tale
 ritrovar io potessi.
 Non so dire per lei cosa facessi.
 AURELIA
325Per vendere e comprar son nata apposta.
 FILIBERTO
 Oh brava.
 AURELIA
                      So di conti e di scrittura
 ed ho l’economia già per natura.
 FILIBERTO
 Come sei tu informata
 di palazzo e di lite?
 AURELIA
330Oh che cosa mai dite?
 So tutte le malizie
 ch’usano i palazzisti
 per far le cose dritte apparir torte
 e so andar, quando occorre, per le corte.
 FILIBERTO
335Tu sei una gran donna!
 (Davver, che quasi quasi
 io me la piglierei).
 AURELIA
                                     Quanto bagiano!