Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 Non può star, non sarà, nol posso credere.
 Mi vuol ben, me l’ha detto e l’ha giurato.
 DORINDO
 Di te gioco si prende ed ha scherzato.
 PASQUINO
 Ah bugiarda! Ah maliarda!
770Adesso, adesso intendo
 perché quando le ho detto
 di far il matrimonio di nascosto
 la furba m’ha risposto:
 «Così non è permesso».
775Femmine traditore, ingrato sesso.
 
    Dunque è vostra innamorata. (A Dorindo)
 (Maledetta, disgraziata,
 creppa, schiatta, va’ in malora,
 aver ben non posso un’ora).
780Dunque è ver che vi vuol bene!
 
 SCENA VII
 
 DORINDO, poi LISAURA
 
 DORINDO
 Sentimi, non è ver... Quasi mi spiace
 aver dato al meschin sì gran cordoglio,
 so per prova qual sia
 il tormento crudel di gelosia.
785Ma ecco la mia bella
 che a beare mi vien cogli occhi suoi.
 LISAURA
 Dorindo, eccomi a voi.
 DORINDO
                                            Cara Lisaura,
 tutti siamo traditi. Ho discoperta
 una barbara trama,
790di spogliar Filiberto oggi si trama.
 Cornelio, il conte e ser Imbroglio uniti
 al vostro genitor fanno la lite.
 Dimani si farà l’aggiustamento.
 E il caro negligente
795a Cornelio Cornuto,
 ch’è l’impostor più franco,
 ha dato un foglio sottoscritto in bianco.
 LISAURA
 Donde sapeste ciò?
 DORINDO
                                      Da uno scrivano
 di ser Imbroglio che a pietà s’è mosso
800e di voi e di me. Quello che stese
 la scrittura per noi del matrimonio.
 LISAURA
 Adunque, che sarà?
 DORINDO
                                       Già ho rimediato,
 vo’ che l’ingannator resti ingannato.
 LISAURA
 Come mai?
 DORINDO
                         Sol mi basta
805che al vostro genitore
 sottoscriver facciate questa carta. (Cava dalla tasca un foglio)
 S’egli ch’è negligente,
 senza leggerlo prima,
 oggi soscrive il foglio,
810scherniremo Cornelio e ser Imbroglio.
 LISAURA
 Tutto per voi farò. Già il padre mio
 si contenta che io
 vi prenda per mio sposo.
 DORINDO
                                                E questo è bene.
 Profittarsi conviene
815della sua negligenza.
 Ditegli che la carta