Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 SCENA IX
 
 SEMIRAMIDE e SCITALCE
 
 SEMIRAMIDE
 S'avanzi il prigionier. Mi balza in petto
 impaziente il cor; più non poss'io
 coll'idol mio dissimular l'affetto.
 SCITALCE
 Eccomi. A che mi chiedi? A nuovi oltraggi
710vuoi forse espormi?
 SEMIRAMIDE
                                       Oh dio!
 Non parliam più d'oltraggi. Io di tua fede
 tutto il valor conosco.
 Di Tamiri il rifiuto
 m'intenerì: mi fe' veder distinto
715che vero è l'amor tuo, che l'odio è finto.
 Deh non fingiamo più; dimmi che vive
 nel petto di Scitalce il cor d'Idreno;
 io ti dirò che in seno
 vive del finto Nino
720Semiramide tua, che per salvarti
 ti resi prigionier, ch'io fui l'istessa
 sempre per te, che ancor l'istessa io sono.
 Pace pace una volta, io ti perdono.
 SCITALCE
 Mi perdoni! E qual fallo?
725Forse i tuoi tradimenti?
 SEMIRAMIDE
                                               Oh stelle! Oh dei!
 I tradimenti miei! Dirlo tu puoi?
 Tu puoi pensarlo?
 SCITALCE
                                    Udite, ella s'offende
 come mai non avesse
 tentato il mio morir, com'io veduto
730non avessi il rival, come se alcuno
 non m'avesse avvertito il mio periglio!
 Rivolgi altrove, o menzognera, il ciglio.
 SEMIRAMIDE
 Che sento! E chi t'indusse
 a credermi sì rea?
 SCITALCE
                                    So che ti spiacque,
735la tua frode svanì: dell'innocenza
 i numi ebber pietà.
 SEMIRAMIDE
                                       Quei numi istessi,
 se v'è giustizia in cielo,
 dell'innocenza mia facciano fede.
 Io tradir l'idol mio? Tu fosti e sei
740luce degli occhi miei,
 del mio tenero cor tutta la cura.
 Ah se il mio labbro mente
 di nuovo ingiustamente,
 come già fece Idreno,
745torni Scitalce a trapassarmi il seno.
 SCITALCE
 Tu vorresti sedurmi; un'altra volta
 perfida m'ingannasti;
 trionfane e ti basti;
 più le lagrime tue forza non hanno.
 SEMIRAMIDE
750Invero è un grand'inganno
 a uno straniero in braccio
 sé stessa abbandonar, lasciar per lui
 la patria, il genitore.
 Se questo è inganno, e qual sarà l'amore?
 SCITALCE
755Eh ti conosco.
 SEMIRAMIDE
                            E mi deride! Udite
 se mostra de' suoi falli alcun rimorso?
 Io priego, egli m'insulta;
 io tutta umile, egli di sdegno acceso,
 la colpevole io sembro ed ei l'offeso.
 SCITALCE
760No no, la colpa è mia; purtroppo sento
 rimorso al cor ma sai di che? D'un colpo
 che lieve fu, né vendicommi allora.
 SEMIRAMIDE
 Barbaro, non dolerti, hai tempo ancora.
 Eccoti il ferro mio, da te non cerco
765difendermi, o crudel; saziati, impiaga,
 passami il cor; già la tua mano apprese
 del ferirmi le vie. Mira, son queste
 l'orme del tuo furor.
 SCITALCE
                                        (Se più l'ascolto,
 mi scordo i torti miei).
 SEMIRAMIDE
                                             Ti volgi altrove?
770Riconoscile ingrato, e poi mi svena.
 SCITALCE
 Va', non ti credo.
 SEMIRAMIDE
                                  Oh crudeltade!
 
 SCITALCE
                                                                Oh pena!
 SEMIRAMIDE
 
    Crudel! Morir mi vedi
 e il mio dolor non credi
 e insulti al mio dolor!
 
 SCITALCE
 
775   Empia! Mi sei palese:
 e vanti ancor difese
 e vuoi tradirmi ancor.
 
 SEMIRAMIDE
 
    Che crudeltà!
 
 SCITALCE
 
                               Che inganno!
 
 A DUE
 
 Che affanno è quel ch'io sento!
        nata
780Sei           per tormento
        nato
 Barbara
                   del mio cor.
 Barbaro
 
    Qual astro in ciel splendea
 quel dì che un'alma rea
 seppe inspirarmi amor?
 
 Fine dell’atto secondo