Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 vuol farmi crepar.
 
 Fine dell’atto secondo
 
 
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 LISAURA e DORINDO
 
 LISAURA
 Sì, mio caro Dorindo, eccovi il foglio.
 Il padre, che di me non ha sospetto,
 ieri l’ha sottoscritto e non l’ha letto.
 DORINDO
935Oh quanto di ciò godo!
 Vedrete oggi, mia cara,
 quant’opportuno a noi fia questo foglio.
 E vedrà ser Imbroglio
 e ser Cornelio e il conte, ch’è un bagiano,
940che la biscia ha beccato il ciarlatano.
 LISAURA
 Ma quando sarà il giorno
 che potrò senza tema
 dir: «Dorindo sei mio»?
 DORINDO
 Nulla di più desio.
945Oggi se mi seconda amica sorte,
 spero di divenir a voi consorte.
 LISAURA
 Lo voglia il ciel.
 DORINDO
                               Vedrete
 qual sia l’affetto mio.
 Oggi ci rivedrem, Lisaura, addio. (Parte)
 
 SCENA II
 
 LISAURA, poi AURELIA
 
 LISAURA
950Amor non dà mai pace.
 Quand’un’alma dovrebbe esser contenta,