L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Malatesta, 1750

 SCENA IV
 
 ROSANNA, GIACINTO
 
 ROSANNA
 Bei caratteri al certo.
 GIACINTO
                                         Anzi bellissimi.
 Io, che stolto non son, scelta ho per ninfa
 donna di senno e di beltà.
 ROSANNA
                                                  Di grazia,
 non seguite anche voi quel vil costume
805di adular, per piacere.
 GIACINTO
                                           Ah nol temete;
 io vi stimo assai più che non credete.
 ROSANNA
 Per or godo l'onore
 che siate mio pastore
 ma, terminata poi l'Arcadia nostra,
810pastorella non son, non son più vostra.
 GIACINTO
 Chi sa, se non sdegnate
 di chi v'adora il core,
 io per sempre sarò vostro pastore.
 ROSANNA
 Felicissima Arcadia allor direi,
815se tutti i giorni miei
 lieta passar potessi al colle, al prato
 col mio pastor, col mio Giacinto allato.
 
    Sento che un certo ardore
 mi pone in moto il sangue,
820mi fa sbalzare il core
 e non lo posso dir.
 
    Sarò felice appieno,
 se mi potrà sì bello
 vezzoso pastorello
825vicina ognor soffrir.