Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 Dalla rete o dal laccio ei sarà preso.
 CORNELIO
 E noi contenti allora,
 senza che della fame
270v’entri il brutto demonio,
 goderem lietamente il matrimonio.
 
    Bel contento è l’esser sposi
 senza aver da sospirar.
 Ma poi tutto si scompiglia
275quando grida la famiglia:
 «Pane, pane, mamma mia»,
 oh che brutta sinfonia
 quando pane più non c’è.
 
    Dura un giorno, un mese o un anno
280il piacer d’amor novello.
 Da principio tutto è bello
 e poi dopo vien l’affanno;
 meglio è stare ognun da sé.
 
 SCENA VIII
 
 AURELIA, poi FILIBERTO
 
 AURELIA
 O bene o mal che sia,
285quando a noialtre donne
 ci vien quest’appetito,
 senza filosofar pigliam marito.
 Ma ecco che sen viene
 il signor Filiberto.
 FILIBERTO
                                    Bene, bene, (Verso la scena)
290si farà, si farà, non mi stancate.
 Oh Aurelina, che fate?
 AURELIA