Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 Una che con bravura
 da sé sapesse spendere,
 comprar, cambiare e vendere,
320che con i palazzisti
 sapesse favellare a tu per tu
 e sapesse frenar la servitù.
 FILIBERTO
 Oh il ciel volesse che una donna tale
 ritrovar io potessi.
325Non so dire per lei cosa facessi.
 AURELIA
 Per vendere e comprar son nata apposta.
 FILIBERTO
 Oh brava.
 AURELIA
                      So di conti e di scrittura
 ed ho l’economia già per natura.
 FILIBERTO
 Come sei tu informata
330di palazzo e di lite?
 AURELIA
 Oh che cosa mai dite?
 So tutte le malizie
 ch’usano i palazzisti
 per far le cose dritte apparir torte
335e so andar, quando occorre, per le corte.
 FILIBERTO
 Tu sei una gran donna!
 (Davver, che quasi quasi
 io me la piglierei).
 AURELIA
                                     Quanto è bagiano!
 Spero che il laccio non sia teso invano.
 FILIBERTO
340Dimmi, Aurelia, inclinata
 sei tu pel matrimonio?
 AURELIA
                                             Oh signor no.
 FILIBERTO
 E s’io ti proponessi un buon partito?