Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 ti ha promesso la dote,
490sarà sì generoso
 sol coll’idea di divenir tuo sposo.
 AURELIA
 Così sarà ma io
 so fare il fatto mio.
 Della sua negligenza
495profittarmi saprò,
 forse gli rapirò,
 col pretesto di far la soscrizione
 al contratto nuzial, la donazione.
 CORNELIO
 Oh gran donna! Oh gran donna! Io col tuo esempio
500propor vo’ a Filiberto
 l’aggiustamento della lite. A lui
 chiederò la sua firma,
 per chiudere il contratto
 e quand’egli mi creda il colpo è fatto.
 AURELIA
505Con ragion ci ha congiunti
 amor sagace e scaltro,
 nati siam veramente uno per l’altro.
 CORNELIO
 Ah ch’io non vedo l’ora,
 cara, che tu sii mia.
 AURELIA
510Tua sarò ma non voglio gelosia.
 CORNELIO
 Dammi la bella man. Lascia che almeno
 io me la stringa al seno.
 AURELIA
 Sì, caro, ecco la man, se tu la vuoi,
 del mio core e di me dispor tu puoi.
 
 SCENA II
 
 FILIBERTO in disparte e detti
 
 CORNELIO
515Oh che cosa gustosa (Si tengono sempre per mano)
 aver sì bella sposa!
 AURELIA
 Oh che felice sorte
 aver sì buon consorte!
 CORNELIO
 Marito fortunato!
 AURELIA
520Quando, quando verrà quel dì beato!
 FILIBERTO
 Bravi. Buon pro vi faccia.
 CORNELIO