Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA VII
 
 Appartamenti terreni.
 
 IRCANO strascinando a forza SIBARI
 
 IRCANO
 Sieguimi. Invan resisti
 SIBARI
 Ma che vuoi?
 IRCANO
                            Che a Tamiri
585discolpi il mio rifiuto.
 SIBARI
                                           E come?
 IRCANO
                                                             A lei
 scoprendo il ver.
 SIBARI
                                 E publicar vogliamo
 un delitto comun? Senti. (Al riparo)
 Io parlerò se vuoi
 ma col parlar scompongo
590un'idea più felice.
 IRCANO
                                    E qual?
 SIBARI
                                                     Non hai
 pronte tu su l'Eufrate a' cenni tuoi
 navi, seguaci ed armi?
 IRCANO
                                            E ben che giova?
 SIBARI
 Ai reali giardini il fiume istesso
 bagna le mura e si racchiude in quelli
595di Tamiri il soggiorno; ove tu voglia
 col soccorso de' tuoi
 l'impresa assicurar, per tal sentiero
 rapir la sposa e a te recarla io spero.
 IRCANO
 Parmi che a poco a poco
600mi piaccia il tuo pensier.
 SIBARI
                                                Tu co' più fidi
 dell'Eufrate alle sponde
 sollecito ti rendi.
 IRCANO
 A momenti verrò, vanne e m'attendi.
 SIBARI
 
    Vieni, che in pochi istanti
605dell'idol tuo godrai:
 e ogni rival farai
 d'invidia impallidir.
 
    Piangano i folli amanti
 per ammollire un core:
610per te non fece amore
 le strade del martir. (Parte)