Semiramide, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA IX
 
 SEMIRAMIDE, poi SCITALCE senza spada
 
 SEMIRAMIDE
 S'avanzi il prigionier. (Ad un paggio che ricevuto l’ordine parte) Mi balza in petto
 impaziente il cor; più non poss'io
 coll'idol mio dissimular l'affetto.
 SCITALCE
 Eccomi. A che mi chiedi? A nuovi oltraggi
620vuoi forse espormi?
 SEMIRAMIDE
                                       Oh dio!
 Non parliam più d'oltraggi. Io di tua fede
 tutto il valor conosco.
 Di Tamiri il rifiuto
 m'intenerì: mi fe' veder d'istinto
625che vero è l'amor tuo, che l'odio è finto.
 Deh non fingiamo più: dimmi che vive
 nel petto di Scitalce il cor d'Idreno.
 Io ti dirò che in seno
 vive nel finto Nino
630Semiramide tua, che per salvarti
 ti resi prigionier, ch'io fui l'istessa
 sempre per te, che ancor l'istessa io sono.
 Pace, pace una volta, io ti perdono.
 SCITALCE
 Mi perdoni! E qual fallo?
635Forse i tuoi tradimenti?
 SEMIRAMIDE
                                               Oh stelle! Oh dei!
 I tradimenti miei! Dirlo tu puoi?
 Tu puoi pensarlo?
 SCITALCE
                                    Udite, ella s'offende
 come mai non avesse
 tentato il mio morir.
 SEMIRAMIDE
                                        E chi t'indusse
640a credermi sì rea?
 SCITALCE
                                    So che ti spiacque,
 la tua frode svanì: dell'innocenza
 i numi ebber pietà.
 SEMIRAMIDE
                                       Quei numi istessi,
 se v'è giustizia in cielo,
 dell'innocenza mia facciano fede.
645Io tradir l'idol mio?
 SCITALCE
 Eh ti conosco.
 SEMIRAMIDE
                            E mi deride! Udite
 se mostra de' suoi falli alcun rimorso!
 SCITALCE
 No no, la colpa è mia; purtroppo sento
 rimorso al cor ma sai di che? D'un colpo
650che lieve fu, né vendicommi allora.
 SEMIRAMIDE
 Barbaro, non dolerti, hai tempo ancora.
 Eccoti il ferro mio, da te non cerco
 difendermi, o crudel; saziati, impiaga,
 passami il cor; già la tua mano apprese
655del ferirmi le vie. Mira, son queste
 l'orme del tuo furor.
 SCITALCE
                                        (Se più l'ascolto
 mi scordo i torti miei).
 SEMIRAMIDE
                                             Ti volgi altrove?
 SCITALCE
 Va', non ti credo.
 SEMIRAMIDE
                                  Oh crudeltade!
 SCITALCE
                                                                Oh pena!
 SEMIRAMIDE
 
    Crudel! Morir mi vedi
660e il mio dolor non credi
 e insulti al mio dolor!
 
 SCITALCE
 
    Empia! Mi sei palese:
 e vanti ancor difese
 e vuoi tradirmi ancor.
 
 SEMIRAMIDE
 
665   Che crudeltà!
 
 SCITALCE
 
                               Che inganno!
 A DUE
 
 Che affanno è quel ch'io sento!
        nata
 Sei           per tormento
        nato
 Barbara
                   del mio cor.
 Barbaro
 
    Qual altro in ciel splendea
670quel dì che un'alma rea
 seppe inspirarmi amor?
 
 Fine dell’atto secondo