L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Malatesta, 1750

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poi il CONTE con uno speciale con vari medicamenti
 
 LINDORA
1245Io fo così; sian belli o siano brutti,
 per prendermi piacer, li burlo tutti.
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
 ed ha mezza con lui la speziaria.
 LINDORA
 Il cordiale. (Al conte)
 CONTE
                        Il cordiale. (Allo speziale) Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
1250Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
 Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bicchiere e lo beve, poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
 È gagliardo?
 CONTE
                          Un po' troppo.
 LINDORA
1255Ne vuo' assaggiar un poco,
 ah no no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l'elexir.
 CONTE
                                Eccolo qui.
 LINDORA
 Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavaliere.
 CONTE
1260Vi domando perdono.
 Vi servo, io bevo e cavalier io sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto.
 Mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quand'è così, non lo vogl'io.
 CONTE
1265Ed io intanto l'ho preso.
 LINDORA
                                              Ohimè mi sento
 lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 CONTE
                                              Sì madama,
 è questo un solutivo
 ch'è molto operativo;
1270e se voi vi sentite indigestione,
 in poch'ore farà l'operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
 per lo stomaco mio.
 Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 CONTE
1275Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
 Prendetelo e bevete,
 se cavalier voi siete.
 CONTE
 Beverò, beverò, sì, madamina.
 (Lei ha mal ed io prendo medicina).
 LINDORA
1280Ohibò, nausea mi fa, no, non lo voglio.
 CONTE
 Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
 Conte, soffrite voi, che soffro anch'io.
 CONTE
 
    Madama bella, amabile...
1285Ohimè! Non posso più;
 mi sento venir su
 un certo non so che...
 Vorrei non so dir che...
 So che m'intende già.