Il trionfo di Clelia, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 SCENA IV
 
 Angusto delizioso ritiro di verdure nell’interno real giardino.
 
 PORSENNA e LARISSA
 
 PORSENNA
 Larissa io non t'intendo. Ond'è che mesta
 sempre mi torni innanzi? Il grande o figlia
 imeneo d'un Tarquinio ed il sublime
 scettro di Roma il giovanil tuo core
480di gloria e di piacer non hanno acceso?
 LARISSA
 È un laccio l'imeneo; lo scettro è un peso.
 PORSENNA
 Eh son queste o Larissa
 di rigida virtù massime austere
 piante troppo straniere
485d'una donzella in sen. Chi sa qual sia
 la nascosta cagione
 che le fa germogliar.
 LARISSA
                                        Signor tu credi...
 forse... ch'io celi... Ah padre...
 PORSENNA
                                                        Obblia per ora
 il padre, il re; parla all'amico; e tutto
490scoprimi il cor. So che non sei capace
 d'affetti onde arrossirti; e non pretendo
 sacrificio da te.
 LARISSA
                               Ben grande intanto
 è il donarsi a un Tarquinio.
 PORSENNA
                                                    E perché?
 LARISSA
                                                                         L'odio.
 PORSENNA
 Ah de' Veienti il prence
495figlia...
 LARISSA
                È vero. All'amico, al padre mio...