Il trionfo di Clelia, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1774

 all’amistà s’accorda. Io vo; ma intanto
 tu risparmia, o Nitteti,
 qualche pietà per gli altri ancora. È grande
690de’ miseri lo stuolo;
 né a meritar pietà Sammete è solo. (Parte)
 
 SCENA X
 
 NITTETI e BUBASTE
 
 NITTETI
 Se lasciasse Sammete
 un solo in libertà de’ miei pensieri,
 Amenofi l’avria. Degno è d’amore
695quel tenero rispetto
 con cui celando in petto
 le sue fiamme segrete...
 BUBASTE
 Amenofi dov’è? (Con gran fretta)
 NITTETI
                                 Cerca Sammete.
 BUBASTE
 Dunque ad Amasi io volo.
 NITTETI
                                                  Odi. Che rechi?
700Donde vieni? Che fu?
 BUBASTE
                                           Temo, o Nitteti,
 qualche fiero disastro.
 NITTETI
                                           Onde la tema?
 BUBASTE
 Volle Beroe da me d’Iside a’ sacri
 recinti esser condotta.
 Io l’ubbidii; ma nel tornar dal tempio,
705in Sammete m’avvenni. Ah principessa,
 se veduto l’avessi... Io tremo ancora
 riandandone l’idea.
 Forsennato correa; chiedea seguaci;
 scotea nudo l’acciar; torbido il volto,
710scomposto il manto, il crin, parea dal ciglio
 vibrar folgori ardenti;
 fremea piangendo e confondea gli accenti.
 
    Men bramosa di stragi funeste
 va scorrendo l’armene foreste
715fiera tigre che i figli perdè.
 
    Arde d’ira, di rabbia delira,
 smania, freme, non ode, non mira
 che le furie che porta con sé. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 NITTETI sola
 
 NITTETI
 Misera! Quai ruine un mio geloso
720sconsigliato trasporto
 può cagionar! Taciuto avessi, oh dio!
 Fu cieco il condottier, fui cieca anch’io.
 
    Se fra gelosi sdegni
 v’è alcun che soffra e taccia,
725deh per pietà m’insegni
 come si può tacer.
 
    Come si tiene ascoso
 quell’impeto geloso
 che tutti esprime in faccia
730i moti del pensier. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 Gran porto di Canopo ripieno di navi e nocchieri.
 
 SAMMETE dalla destra traendo per mano BEROE e seguito da compagni armati
 
 BEROE
 Ma dove, oh dio, mi guidi?
 Qual furor ti consiglia? Ah che facesti?
 La tua ragion si desti;
 pensa ad Iside, al padre, a te.
 SAMMETE
                                                        Non posso
735pensar che a Beroe. È sola (Lampi)
 Beroe la mia ragion.
 BEROE
                                        Rendimi al tempio, (Tuoni)
 idol mio, per pietà. Condanna il cielo
 l’irriverenza tua. Ve’ come a un tratto
 tempestoso si fa. Mira de’ lampi
740il sanguigno splendor. De’ tuoni ascolta
 il fragor minaccioso. Ah par vicino
 l’orrido de’ mortali ultimo scempio.
 Idol mio per pietà, rendimi al tempio.
 SAMMETE
 Eh non turbarti; è questa
745passaggiera tempesta. Andiamo: aperto
 il mar ci offre lo scampo.