L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Borghi, 1751

 SCENA PRIMA
 
 Tutti
 
 CONTE
 Dai lacci neghittosi del silenzio
 scattenando la lingua,
 qual monarca di dive e semidei,
 do glorioso principio a' cenni miei.
 FABRIZIO
575Signor principe caro,
 il povero Fabrizio
 li manda un memoriale a cui lo prega
 comandar ai pastor che per servizio
 lascian qualche ninfa anche a Fabrizio.
 CONTE
580Giuste le preci son ma non è giusto
 delle ninfe arbitrar, quella sia vostra
 che inclinata e procliva a voi si mostra.
 FABRIZIO
 Tutte vorranno me.
 ROSANA
                                      Sarei contenta
 se del signor Fabrizio
585foss'io la ninfa eletta
 ma non vuo' disgustar la mia Lauretta.
 LAURA
 Eh no no, già che vedo
 che a voi piace quel viso, io ve lo cedo.
 FABRIZIO
 E fra i due litiganti il terzo goda.
590Io sarò di madama,
 se mi vuol, se mi brama.
 LINDORA
 Vi domando perdono,
 non mi vuo' scomodar di dove sono.
 FABRIZIO
 Dunque dovrò star senza?
 GIACINTO
595Voi dovete soffrire.
 FORESTO
                                      E aver pazienza.
 FABRIZIO
 (Maledetti! Mi mangiano le coste
 e penar mi conviene?)
 CONTE
 Da l'arcadico trono,
 a cui per vostro dono io sono alzato,
600due comandi vi do tutti in un fiato;
 primo: ciascuna ninfa
 scelga il pastor, di tutti alla presenza,
 ma non vuo' che Fabrizio resti senza.
 Secondo: quel pastor che sarà eletto
605con qualche regaletto
 riconosca la ninfa
 e lei, come il dovere,
 del regallo disponga a suo piacere.
 FABRIZIO
 Bravo, vi lodo.
 ROSANA
610D'un tal comando io godo.
 Potrò senza riguardi
 il mio genio svelar.
 GIACINTO
                                      Già mia voi siete!
 ROSANA
 Deh lasciate ch'io finga e non temete.
 FABRIZIO
 Lasciatela parlar.
 ROSANA
                                  Se mi concede
615il sospirato onore,
 sarà il signor Fabrizio il mio pastore.
 FABRIZIO
 E viva, ah che ne dite?
 O che gioia, o che diletto,
 per la mia pastorella oggi v'accetto.
 LAURA
620Piano, piano di grazia, padron mio,
 che ci pretendo anch'io.
 Or che non v'è riparo,
 la maschera mi levo e parlo chiaro.
 V'ho scelto nel mio core
625di già per mio pastore
 e se voi non mi volete
 impazzir e crepar voi mi vedrete.
 FORESTO
 (So che finge). Ma come, si Rosana...
 ROSANA
 Io Fabrizio pretendo.
 LAURA
630Di cedere Fabrizio io non intendo.
 FABRIZIO
 Signor principe, questo è un brutto imbroglio.
 CONTE
 Da l'arcadico soglio
 così decido e voglio:
 per consolar delle due ninfe il core,
635abbian due pastorelle un sol pastore.
 FABRIZIO
 E viva, bravo per mia fé.
 LINDORA
 Dunque, signor Fabrizio,
 s'ella dice da vero e non ischerza,
 io fra le ninfe sue sarò la terza.
 FABRIZIO
640Venga la quarta ancor, mi fa servizio.
 Non mi perdo per folle, io son Fabrizio.
 Levatevi di qua,
 luogo per voi non c'è,
 una volta per uno, tocca a me.
 CONTE
645Olà, suddito nostro,
 fermatevi per ora.
 Non è finito ancora.
 Se voi pastor delle tre ninfe siete,
 regalar le tre ninfe ora dovete.
 FABRIZIO
650Oimè sono imbrogliato,
 questo favor mi costarà salato.
 GIACINTO
 Su via, fatevi onore.
 FORESTO
 Via, portatevi ben, signor pastore.
 FABRIZIO
 A voi, Rosanna bella,
655mia cara pastorella,
 perché mi brilla in sen il cor contento,
 questo picciol brillante io vi presento.
 ROSANA
 È molto spiritoso e molto bello,
 brilla come che a voi brilla il cervello.
 FABRIZIO
660Grazie a lei, ah, Lauretta,
 graziosa, vezzosetta,
 per cui ognor tormentato sono,
 questo orologio d'or presento in dono.
 LAURA
 Il vostro dono accetto
665e contemplar prometto
 in lui la vostra amabile figura,
 perché voi siete tondo di natura.
 FABRIZIO
 Obligato. A madama,
 perché si guardi dalla stranutiglia,
670le do una tabacchiera di Siviglia.
 LINDORA
 Ed io, che v'amo tanto, bramerei
 che in questa tabacchiera,
 per poterne goder a tutte l'ore,
 fosse polverizzato il vostro core.
 FABRIZIO
675Che bontà! Che finezze!
 CONTE
                                              Or di quei doni
 ne disponga ciascuna a suo talento
 e faccia al donator un complimento.
 ROSANA
 Io pongo quest'anello
 nelle man di Giacinto
680e dico al donatore
 ch'io lo delusi e questo è il mio pastore.
 FABRIZIO
 Come!
 LAURA
                Quest'orologio
 a Foresto consegno
 e al donatore io dico
685che già di lui non me n'importa un fico.
 FABRIZIO
 Che! Che!
 LINDORA
                      La tabacchiera
 al principe presento e mio pastore,
 perché quel tabaccaccio mi fa male
 e chi me l'ha donato è un animale.
 CONTE
690Viva il signor Fabrizio.
 GIACINTO
 Si rallegriam con lei.
 FABRIZIO
 Che siate maledetti tutti sei.
 
    Corpo del diavolo,
 parmi un po' troppo.
695Che! Sono un cavolo?
 Son gentiluomo
 del mio paese,
 io fo le spese,
 io son padrone.
700Che impertinenza!
 Che prepotenza!
 Come? Che dite?
 Eh padron mio,
 basta così.
 
705   La vuo' finire,
 me ne vogl'ire.
 Signore ninfe,
 gnori pastori,
 bon viaggio a loro.
710Che? Non gli piace?
 Se n'anderanno,
 signori sì.