L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Borghi, 1751

 SCENA II
 
 Tutti, fuorché Fabrizio
 
 FORESTO
 Signori, con licenza,
 vuo' seguitar Fabrizio. Egli è arrabiato,
715vuo' veder di placarlo e a dirla schietta,
 tutto il torto non ha. Ma questo è il frutto
 di chi vuol far di più del proprio stato;
 spende, soffre, non gode ed è burlato.
 LINDORA
 Io rido quando vedo
720certi pazzi che fan gl'innamorati
 e credon col contante
 render la donna amante.
 Quando il genio non v'è, non fano niente.
 Si lascian nell'inganno
725e se si voglian rovinar suo danno.
 LAURA
 In quanto a questo poi,
 non dico come voi,
 non dono e non accetto
 e per non ingannar nulla prometto.
 LINDORA
730Parliam d'altro di grazia.
 CONTE
                                                Deh, madama,
 andiam per questi deliziosi colli,
 co' vostri bei colori
 la vil bellezza a svergognar de' fiori.
 ROSANA
 Che parlar caricato.
 GIACINTO
735E pur così affettato
 vi dovrebbe piacer.
 ROSANA
                                      Per qual ragione?
 GIACINTO
 Piace alle donne assai l'adulazione.
 CONTE
 Concedete ch'io possa
 regger col braccio mio...
 LAURA
740Eh, signor conte mio,
 lei parte con madama,
 Rosana se n'andrà col suo Giacinto
 ed io resterò sola?
 Lei di cavaleria non sa la scuola.
 CONTE
745Ha ragione,
 io sono un mentecato, io sono un bue.
 Servirò, se 'l permette, a tutti due.
 LAURA
 Sì, madama l'accorda?
 LINDORA
                                            Io nol contendo.
 LAURA
 Io son contenta e le sue grazie attendo.
 CONTE
750Eccomi. Favorisca, faccia grazia.
 Su l'umil braccio mio poggi la mano.
 LINDORA
 Caminate più presto.
 LAURA
                                          Andate piano.
 GIACINTO
 Son godibili assai.
 ROSANA
 Più grazioso piacer non vidi mai.
 LINDORA
755Mo via, non vi movete?
 CONTE
                                             Eccomi lesto.
 LAURA
 Non andate sì presto,
 di già voi mi stroppiate.
 LINDORA
 Con questo andar sì pian, voi m'amazzate.
 GIACINTO
 O belli.
 ROSANA
                 O cari.
 CONTE
                                Io sono
760nel terribile impegno. Via, Lauretta,
 un tantin più presto
 e voi, cara madama, un tantin piano.
 LINDORA
 Più piano di così mi vien la morte.
 LAURA
 Vi dico ch'io non posso andar sì forte.
 CONTE
 
765   Questa forte e quella piano,
 l'una tira e l'altra mola,
 non so più cosa mi far.
 Favoriscano la mano,
 anderò come potrò.
 
770   Forti, saldi,
 vada pur ciascuna sola,
 io gli sono servitor.