L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Pisarri e Primodì, 1753 (Faenza)

 SCENA II
 
 FABRIZIO, GIACINTO e ROSANNA
 
 FABRIZIO
65Ma signora Rosanna
 che vi par? Che ne dite voi Giacinto
 del parlar di Lauretta?
 GIACINTO
                                            E non vedete
 ch'ella si prende spasso?
 FABRIZIO
 Corpo di satanasso,
70cospettonon di Bacco,
 se me ne ha detto un sacco...
 ROSANNA
 E pure il di lei sdegno
 parmi d'amor un segno.
 La femmina talora
75scaltra finge odiar quel che più adora.
 FABRIZIO
 Possibile che mi ami
 e così mi strapazzi?
 ROSANNA
                                       Io ve lo giuro;
 statene pur sicuro.
 Più volte l'amor suo mi ha confidato;
80arde per voi.
 FABRIZIO
                           Che amore indiavolato!
 GIACINTO
 È ver.
 ROSANNA
               (Mi prendo spasso).
 Sapete la cagione
 ch'or la rese furiosa?
 Perché di me è gelosa.
 FABRIZIO
                                           Or la capisco.
85Ma che motivo ha mai
 d'ingelosir di voi?
 ROSANNA
                                    Gli affetti miei
 ho confidati a lei.
 FABRIZIO
 Dunque voi pur mi amate?
 ROSANNA
 Purtroppo è ver.
 FABRIZIO
                                 (Bellezze fortunate!)
90Giacinto, che ne dite?
 Forse v'ingelosite?
 GIACINTO
                                     Niente affatto;
 io non sono sì matto;
 s'ella v'ama, signor, io vado via,
 che non voglio impazzir per gelosia.
 
95   Se un labro vezzoso,
 se un ciglio amoroso
 sue grazie non nega
 non pena il mio cuor.
 
    Deh sparga i suoi frutti
100cortese per tutti
 bei lumi pietosi
 il vostro favor. (Parte)