L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Pisarri e Primodì, 1753 (Faenza)

 SCENA II
 
 Tutti fuori che Fabrizio
 
 LINDORA
525Io rido quando vedo
 certi pazzi che fan gl'innamorati
 e credon col contante
 render la donna amante.
 Quando il genio non v'è, non fanno niente,
530si lascian nell'inganno
 e se si voglion rovinar lor danno.
 ROSANNA
 Ci siam preso piacere
 ma poi non è dovere
 spogliar Fabrizio affatto.
 LAURETTA
535Suo danno, s'egli è matto.
 GIACINTO
 È giusto di Rosanna il sentimento,
 a Fabrizio rendiam la robba sua
 e ci basti così il divertimento.
 CONTE
 Approvo quanto dice
540ed a recar la pace al sventurato
 sarà madama l'Iride felice. (Giacinto e il conte consegnano i regalli a Lindora)
 LINDORA
 Fate piano... di grazia... per pietà...
 Il grave peso, ohimè, mi opprimerà.
 CONTE
 Non temete madama
545e andiam per questi colli,
 co' vostri bei colori,
 la vil bellezza a svergognar dei fiori. (Porge il braccio a Lindora)
 LAURETTA
 Eh signor conte mio,
 lei parte con madama,
550Rosanna se n'andrà col suo Giacinto;
 eh io restarò sola;
 lei di cavaleria non sa la scuola.
 CONTE
 Ha ragion; ha ragione;
 io sono un mentecato; io sono un bue,
555servirò, se il permette, a tutte due.
 Eccomi... Favorisca... Facci grazia...
 Su l'umil braccio appoggi pur la mano.
 LAURETTA
 Caminate più presto...
 LINDORA
                                            Andate piano.
 GIACINTO
 (Son godibili assai).
 ROSANNA
560(Più grazioso piacer non ebbi mai).
 LAURETTA
 Ma via, non vi movete?
 CONTE
                                             Eccomi lesto.
 LINDORA
 Non andate sì presto;
 di già voi mi stroppiate...
 LAURETTA
 Con questo andar sì pian, voi mi ammazzate.
 GIACINTO
565(Oh belli!)
 ROSANNA
                       (Oh cari assai!)
 CONTE
                                                      Affé ch'io sono
 nel terribile impegno.
 Via madama più presto
 e voi cara Lauretta un tantin piano.
 LAURETTA
 Più piano di così mi vien la morte.
 LINDORA
570Vi dico che non posso andar sì forte.
 CONTE
 
    Questa forte e quella piano,
 l'una tira e l'altra mola,
 non so più cosa mi far.
 Favoriscano la mano;
575anderò come potrò.
 
    Forti, saldi, presto, piano,
 vada pur ciascuna sola,
 io le sono servitor. (Parte)