L’Arcadia in Brenta, libretto, Cremona, Ricchini, 1754

 SCENA II
 
 Tutti, fuorché Fabrizio
 
 FORESTO
635Signori, con licenza,
 vuo' seguitar Fabrizio. Egli è arrabbiato.
 Vuo' veder di placarlo. A dirla schietta,
 tutto il torto non ha. Ma questo è il frutto
 di chi vuol far di più del proprio stato;
640spende, soffre, non gode ed è burlato. (Parte)
 LINDORA
 Io rido quando vedo
 certi pazzi che fan gl'innamorati
 e credon col contante
 render la donna amante.
645Quando il genio non v'è non fanno niente.
 Si lascian nell'inganno;
 e se si voglion rovinar, suo danno.
 LAURA
 In quanto a questo poi,
 non dico, come voi,
650non dono e non accetto
 e per non ingannar nulla prometto.
 LINDORA
 Parliam d'altro di grazia.
 CONTE
                                                Deh madama, (A Lindora)
 andiam per questi deliziosi calli,
 co' vostri bei colori
655la vil bellezza a svergognar de' fiori.
 ROSANNA
 (Che parlar caricato!) (A Giacinto)
 GIACINTO
 (E pur così affettato
 vi dovrebbe piacer). (A Rosanna)
 ROSANNA
                                         (Per qual ragione?) (A Giacinto)
 GIACINTO
 (Piace alle donne assai l'adulazione). (A Rosanna)
 CONTE
660Concedete ch'io possa (A Lindora)
 regger col braccio mio...
 LAURA
 Eh signor conte mio,
 lei parte con madama,
 Rosanna se n'andrà col suo Giacinto
665ed io resterò sola.
 Lei di cavalleria non sa la scola.
 CONTE
 Ha ragion, mi perdoni,
 io son un mentecatto, io son un bue.
 Servirò, se il permette, a tutte due.
 LAURA
670Se madama l'accorda...
 LINDORA
                                             Io nol contendo.
 LAURA
 Io son contenta e le sue grazie attendo.
 CONTE
 Eccomi. Favorisca, faccia grazia.
 Su l'umil braccio mio poggi la mano.
 LINDORA
 Caminate più presto.
 LAURA
                                          Andate piano.
 GIACINTO
675(Son amabili assai). (A Rosanna)
 ROSANNA
 (Più grazioso piacer non ebbi mai). (A Giacinto)
 LINDORA
 Ma via, non vi movete?
 CONTE
                                             Eccomi lesto.
 LAURA
 Non andate sì presto;
 di già voi mi stroppiate.
 LINDORA
680Con questo andar sì pian voi m'ammazzate.
 GIACINTO
 (Oh belli!)
 ROSANNA
                       (Oh cari!)
 CONTE
                                            (Io sono
 nel terribile impegno). Via, Lauretta,
 un tantinin più presto,
 eh via, cara madama, (A Lindora)
685un tantinin più piano.
 LINDORA
 Più piano di così? Mi vien la morte.
 LAURA
 Vi dico ch'io non posso andar sì forte.
 CONTE
 
    Questa forte e quella piano,
 l'una corre e l'altra resta.
690Non so più cosa mi far.
 Favoriscano la mano,
 anderò come potrò.
 
    Forti, forti, saldi, saldi,
 vada pur ciascuna sola,
695io lor sono servitor.