L’Arcadia in Brenta, libretto, Londra, Woodfall, 1755

 SCENA V
 
 Camera in casa di Fabrizio con sedie.
 
 Madama LINDORA e FABRIZIO
 
 LINDORA
 Ho tanto caminato;
 e la fatica m'ha tanto fiaccata
520che una vena mi credo in sen crepata.
 FABRIZIO
 Canchero! Se ne guardi.
 (Oh che gran seccatura!)
 LINDORA
 Sederei volentier ma questa sedia
 è dura indiavolata.
 FABRIZIO
525Questa sedia è miglior.
 LINDORA
                                             Oibò, è sì dura
 cotesta imbottitura!
 FABRIZIO
 Ecco la mia poltrona.
 LINDORA
                                         Oh peggio, peggio.
 No no, non me ne curo;
 il guancial di vacchetta è troppo duro.
 FABRIZIO
530Eh cospetto di Bacco!
 Adesso la servo io. (Parte e torna con un materazzo)
 Eccole un materazzo;
 di più non posso far.
 LINDORA
                                        Questo è un strapazzo;
 lo conosco, lo so; ma non credevo
535dover soffrir cotanto;
 (io crepo dalle risa e fingo il pianto).
 
    Voglio andar, non vuo' più star,
 più beffata esser non vuo'.
 Signorsì, me n'anderò.
540Sono tanto tenerina
 che ogni cosa mi scompone
 e voi siete la cagione
 che mi ha fatto lacrimar.