L’Arcadia in Brenta, libretto, Londra, Woodfall, 1755

                                 Lasci che almeno...
 FABRIZIO
 Vada per carità.
 CONTE
                                Non fia mai vero
 ch’io manchi al dover mio...
 FABRIZIO
 Vada lei, mio signore, o vado io.
 CONTE
 
420   Non s’adiri, di grazia, ch’io taccio.
 Non vo’ darli più noia né impaccio,
 bramo solo... Sto zitto e non parlo,
 più non ciarlo, credetelo a me.
 
    Ma tal pena chi puol mai soffrire?
425Io star cheto? Mi sento morire.
 Signor caro... ho finito, in mia fé.
 
 SCENA X
 
 FABRIZIO solo
 
 FABRIZIO
 Con due pazzi di più nella brigata
 ora l’Arcadia in Brenta è terminata.
 E viva l’allegria. Corpo del diavolo
430quand’io mi divertisco
 proprio ringiovinisco.
 E quelle ragazzette,
 quanto sono carette?
 Per passare con esse i giorni miei,
435cospetto... non so dir cosa farei.
 
    Per Lauretta vezzosetta
 la carrozza vada pure,
 per quell’altra ragazzetta
 li cavalli vadan pure.
440Per madama vada il resto.
 Mi protesto,
 che non vo’ pensar a guai,
 sempre mai
 voglio star in allegria
445e si spenda in compagnia
 tutto, tutto quel che c’è.
 
 SCENA XI
 
 Camera in casa di Fabrizio.