L’Arcadia in Brenta, libretto, Amburgo, Spieringk, 1755

 SCENA XI
 
 Camera in casa di Fabrizio.
 
 Madama LINDORA, poi il conte BELLEZZA
 
 LINDORA
 Dove Laura e Rosanna,
 dove mai sono? Ohimè, che nel cercarle
 dalla sala alla stanza
 ho tanto caminato
450che mi sento di già mancar il fiato.
 Vorrei seder un poco.
 Chi è di là? V'è nessuno?
 CONTE
 Madama, vi son io.
 LINDORA
 Da sedere... Oh perdoni;
455non v'avevo veduto.
 CONTE
 A tempo son venuto. (Le dà la sedia)
 S'accomodi.
 LINDORA
                         Mi scusi...
 CONTE
 Anzi al provido ciel le grazie io mando,
 perché degno mi fe' di suo comando.
 LINDORA
460(Non mi dispiace, è tutto gentilezza).
 Ma chi è lei, mio signore?
 CONTE
 Son il conte Bellezza,
 un vostro servitore,
 obbligato, divoto e profondissimo.
 LINDORA
465Anzi mio padronissimo.
 CONTE
 Deh mi conceda l'alto onor sovrano
 di poterle baciar la bianca mano.
 LINDORA
 Ahi!
 CONTE
            Cos'è stato?
 LINDORA
 M'avete rovinato il mio ditino.
470Toccate pian pianino;
 son tanto delicata
 che non posso sì forte esser toccata.
 CONTE
 Legerissimamente
 alzo la lattea delicata mano
475e con l'avida bocca...
 LINDORA
 No no, che se mi tocca
 l'acuto pelo che vi spunta al mento,
 mi vedrete cadere in svenimento.
 CONTE
 Lo farò con tal arte,
480siate pietosa, oh dio, se bella siete.
 LINDORA
 (Mi commove).
 CONTE
                                Prostrato,
 mia bella, al vostro piede,
 vi dimando pietà, grazia, mercede.
 LINDORA
 Via, prendete la mano.
 CONTE
485Cara man...
 LINDORA
                         Piano, piano.
 CONTE
 Ancor non l'ho toccata.
 LINDORA
 L'avete con il fiato un po' alterata.
 CONTE
 Andrò cauto anche in questo.
 Lasciate...
 LINDORA
                      Non stringete.
 CONTE
490Riposate la man sovra il mio braccio.
 LINDORA
 Che ruvido pannaccio!
 CONTE
 Vi porrò il fazzoletto.
 LINDORA
 Non mi par molto netto.
 CONTE
 Dunque che far dovrò?
 LINDORA
495Non saprei.
 CONTE
                         Ah madama, io morirò.
 LINDORA
 Vi vorrei compiacer ma non vorrei
 che la mia compassione...
 CONTE
 Trovata ho una invenzione
 che non vi spiacerà. La bella mano
500alzate da voi stessa
 e mentr'ella s'appressa al labbro mio
 il labbro inchino e me gl'accosto anch'io.
 LINDORA
 Mi contento.
 CONTE
                          Sian grazie al cielo, al fato;
 generosa madama, io son beato.
505Eccomi, alzate un poco.
 Ancora un poco più.
 LINDORA
                                       Non mi stancate.
 CONTE
 Ma se non vi fermate
 per un momento solo...