L’Arcadia in Brenta, libretto, Amburgo, Spieringk, 1755

 SCENA IV
 
 ROSANNA, GIACINTO
 
 ROSANNA
 Bei caratteri al certo.
 GIACINTO
                                         Anzi bellissimi.
805Io che stolto non son scelta ho per ninfa
 donna di senno e di beltà.
 ROSANNA
                                                  Di grazia,
 non seguite anche voi quel vil costume
 di adular per piacere.
 GIACINTO
                                          Ah nol temete;
 io vi stimo assai più che non credete.
 ROSANNA
810Per or godo l'onore
 che siate mio pastore
 ma, terminata poi l'Arcadia nostra,
 pastorella non son, non son più vostra.
 GIACINTO
 Chi sa, se non sdegnate
815di chi v'adora il core,
 io per sempre sarò vostro pastore.
 ROSANNA
 Felicissima Arcadia allor direi,
 se tutti i giorni miei
 lieta passar potessi al colle, al prato,
820col mio pastor, col mio Giacinto a lato.
 
    Se per me serbi in seno
 fiamma di dolce amore,
 serbami quel bel core
 che altro bramar non so.
 
825   Ah! Chi non sente appieno
 d'amor i dolci moti,
 son questi affetti ignoti
 e il tutto dir non può.