L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Rommerskirchen, 1757

 SCENA VII
 
 Arriva un burchiello da cui sbarca il conte BELLEZZA
 
 FABRIZIO
 Poh! Che gran signorone!
240Costui porre mi vuole in soggezione.
 CONTE
 Permetta, anzi conceda
 che prostato si veda
 al prototipo ver de' generosi
 l'infimo de' suoi servi rispettosi.
 FABRIZIO
245Servitor obligato.
 CONTE
 La fama ha publicato
 i pregi vostri con eroica tromba;
 l'eco intorno rimbomba
 il nome alto sovrano
250di Fabrizio Fabroni da Fabriano.
 FABRIZIO
 Servitore di lei.
 CONTE
 Ed io pur bramerei,
 anzi sospirerei,
 benché il merito mio sia circonscritto,
255nel ruolo de' suoi servi esser descritto.
 FABRIZIO
 Anzi de' miei padroni.
 CONTE
 Ah! Mio signor, perdoni
 se tracotante, ardito,
 prevenendo l'invito,
260per far la mente mia sazia e contenta,
 son venuto a goder l'Arcadia in Brenta.
 FABRIZIO
 Me ne rallegro assai. S'ella bramasse
 riposarsi, è padron.
 CONTE
                                       Sì, mio signore;
 accettarò l'onore
265che l'arcisoprafina sua bontà
 gentilissimamente ora mi fa.
 FABRIZIO
 Vada pure. Pancrazio,
 servi questo signor. (Al servo)
 CONTE
                                        L'essuberanza,
 anzi l'essorbitanza
270delle grazie, onde lei m'ha incatenato...
 FABRIZIO
 Vada, basta così.
 CONTE
                                 Lasci che almeno...
 FABRIZIO
 Vada per carità.
 CONTE
                                Non fia mai vero
 ch'io manchi al dover mio...
 FABRIZIO
 Vada lei, mio signore, o vado io.
 
 Aria
 
 CONTE
 
275   Non s'adiri di grazia, ch'io taccio.
 Non vo' darli più noia né impaccio.
 Bramo solo... Sto zitto e non parlo,
 più non ciarlo, credetelo a me.
 
    Ma tal pena chi puol mai soffrire?
280Io star cheto? Mi sento morire;
 signor caro... Ho finito, in mia fé.
 
 FABRIZIO
 Con due pazzi di più nella brigata
 ora l'Arcadia in Brenta è accomodata;
 povero il mio cervello,
285non so più dove sia. Madama smorfia
 non può sentir odori;
 camina a passo lento
 e sin il stranutar gli dà tormento.
 Strana caricatura
290col piede in positura, parla in guisa
 che la giente crepar fa dalle risa.